In memoria di Silvia

Martedì 13 febbraio ci ha lasciati Silvia Crivelli, amica e socia fondatrice di GEA.

La ricordiamo pubblicando il breve testo di Ivano, letto all’inizio dell’Assemblea di GEA il 23 febbraio 2024

Ho conosciuto Silvia all’inizio degli anni Novanta, come collega al liceo di Mendrisio.

Fin dall’inizio, sia negli scambi di lavoro che in quelli personali, ci siamo trovati in sintonia nella diversità. Lei geografa pura formatasi all’Università di Zurigo con dei solidi riferimenti di geografia fisica. Il sottoscritto, con una formazione ibrida, proveniente dalla geografia storica dell’Università di Bologna. Sul terreno però – e ricordo una delle prime uscite con gli studenti sul ghiacciaio dell’Aletsch in Vallese – la scelta dei temi da privilegiare ci risultava evidente e assai facilmente si riusciva a concretizzare il programma delle settimane d’approfondimento. E poi i viaggi: nel dicembre del 1992, sulla mitica piroga nel Mali: Silvia pronta a raccogliere la proposta di Claudio per fondare GEA, associazione che la vedrà sempre presente.

E ancora vent’anni dopo, nell’estate del 2012, in Nicaragua, come partecipante ad un viaggio di studio per docenti di geografia del settore medio e medio superiore. Aveva prodotto, in quell’occasione, un eccezionale Dossier fotografico. Martedì, quando mi è giunta la notizia del decesso, sono andato a rivedere quelle immagini e mi è sembrato di vederla all’opera: attenta e sensibile nella ricerca dei particolari, con uno sguardo sulla natura ed uno sull’uomo.

Poi il matrimonio con Paolo, la festa alla Saceba, il progetto di una parziale vita a Génor, il pensionamento. In quest’ultima occasione festeggiando con colleghi e amici “in casa”, cioè al Museo etnografico della Valle di Muggio con sede a Cabbio, (sua/loro creazione…dove per più di un decennio aveva anche svolto il ruolo di curatrice). Con Alberto decidemmo di regalarle un giovane albero di castagno, simbolo di solidità e di ricchezza vera, non effimera. Ricorderò, ricorderemo Silvia con questa immagine simbolo, pensando ai valori che ha trasmesso e all’amicizia che ci ha donato.

Ivano Fosanelli