Parchi solari nelle Alpi?

Quello del paesaggio alpino moderno è un grande tema e, si potrebbe anche dire una grande “invenzione” iniziata nel Diciottesimo secolo e proseguita poi nei secoli seguenti. Se un immaginario consolidato assimila ancora le Alpi a una natura intatta, la “costruzione delle Alpi” è una storia iniziata da tempo: basti pensare alle strade e alle ferrovie e alle relative infrastrutture (tunnel, ponti, ecc.), alle grandi dighe, oggi ai parchi eolici e, naturalmente, a tutte le costruzioni legate al turismo (impianti di risalita, insediamenti, ecc.). Insomma, con i nostri progetti abbiamo trasformato la montagna e abbiamo creato nuovi “paesaggi tecnologici”. Tra i temi emergenti si sta oggi imponendo quello dell’edificazione di parchi fotovoltaici che dovrebbero sopperire alle necessità di energia (soprattutto invernali) ed evitare eventuali black-out nella fornitura. Vorremmo qui evocare alcune piste per una riflessione sul tema. Questi progetti hanno varie dimensioni: quella tecnica e strettamente energetica, quella politica, e naturalmente quella paesaggistica.

Nel corso del settembre 2022 il Parlamento svizzero ha votato una legge urgente su questa questione (conosciuta come “Solar express”) per accelerare l’installazione di grandi pannelli solari, impianti che potrebbero godere anche di importanti sussidi da parte della Confederazione. Naturalmente questa proposta è sottoscritta anche dai grandi attori che si occupano di produzione di energia.

Quali temi paesaggistici porta con sé l’edificazione di simili impianti? Quello dell’impatto sulla fauna, sugli ecosistemi di montagna e, naturalmente, quello legato all’impatto visivo. Ci si potrebbe chiedere se si tratta di strutture permanenti (come le grandi dighe) o se, a un certo momento, queste potranno essere facilmente dismesse. E poi ci si potrebbe domandale quali siano i siti adatti per l’allestimento di simili impianti. I progetti si sono moltiplicati in cantoni come Berna, Ticino, Grigioni o ancora Vallese. I cittadini di quest’ultimo cantone, al seguito di un referendum promosso dai Verdi e da Pro Natura contro la possibilità di accelerare le procedure voluta dalla Confederazione, lo scorso 10 settembre hanno votato sul tema. Ritenendo la proposta troppo affrettata, il 54% dei votanti si è espresso contro: i progetti dei parchi solari dovranno continuare a seguire le regole pianificatorie in uso. Guardando i risultati della votazione su una carta si può anche osservare una netta divisione geografica: l’Alto vallese germanofono favorevole, il Vallese francofono contrario. Ciò che pone un’ulteriore questione. In conclusione, quello dei parchi solari (e dell’energia) è un tema che va al di là dell’aspetto tecnico e implica un approfondito ragionamento paesaggistico così come un aperto dialogo con le comunità locali.

Claudio Ferrata

Pubblicazione originale in CDT 20.9.203
Fotografia Michael Kucharski / Unsplash